Il sostegno alla ricerca di eccellenza in ambito biomedico
Consapevole che gli investimenti in ricerca e innovazione costituiscono uno dei principali motori dello sviluppo e possono contribuire efficacemente al rilancio dell’economia e all’aumento di competitività del nostro Paese, la Fondazione Roma negli ultimi anni ha prestato una particolare attenzione alla ricerca scientifica in ambito biomedico. Sin dal 2008 i progetti di ricerca vengono individuati attraverso il lancio di apposite Call for Proposals e la selezione avviene con la metodologia del peer review, che prevede la collaborazione di esperti esterni di riconosciuto prestigio internazionale, che abbiano anche, contestualmente, il requisito fondamentale di non avere precedentemente collaborato in alcun modo con i proponenti dei progetti di ricerca.
Dopo la prima Call di questo genere, con una dotazione di 15 milioni di euro, grazie alla quale sono stati assegnati contributi a sostegno di 13 progetti, proposti da ricercatori operanti nelle Facoltà di Medicina delle Università romane su tre tematiche di grande attualità e rilevanza sociale: Diabete mellito di tipo 2: meccanismi di malattia e complicanze macrovascolari; Terapia cellulare e Medicina Rigenerativa; Drug design nella terapia delle malattie infettive umane, la Fondazione Roma ha deciso di rinnovare il proprio impegno nel settore della ricerca biomedica, mettendo a disposizione dei centri di ricerca di eccellenza ulteriori 10,4 milioni di euro tramite due nuove Call for Proposals. La prima, è stata riservata a progetti indirizzati alla comprensione dei meccanismi molecolari e all’individuazione di nuovi target terapeutici delle malattie cronico-degenerative non trasmissibili (NCDs) nell’anziano e, in particolare, a quelle derivanti da erronei stili di vita: malattia aterosclerotica e sue sequele; malattie metaboliche e loro sequele; broncopneumopatia cronica ostruttiva e sue sequele; epatite alcolica e sue sequele; osteoartropatie e atrofia muscolare. La seconda Call si è posta l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di nuove conoscenze in un settore di importanza critica, ma poco sostenuto da investimenti dedicati, quale è quello delle malattie rare, focalizzandosi sulla Retinite Pigmentosa (RP), una patologia che porta progressivamente a cecità ed è considerata malattia sociale dal 1985.
A conclusione di un complesso e severo processo di valutazione, sono stati selezionati i progetti più validi e promettenti dal punto di vista scientifico; 5 sulla Retinite Pigmentosa e 18 sulle NCDs.
Con queste iniziative la Fondazione è divenuta una delle principali istituzioni private finanziatrici della ricerca di eccellenza in Italia, proponendosi anche in questo settore come modello originale ed efficiente cui guardare, ogniqualvolta si vogliano privilegiare gli interessi del Paese rispetto a quelli particolari e si abbiano a cuore le autentiche esigenze della collettività.