Da quest’anno, il concorso promosso da Inside Art introduce un nuovo riconoscimento, intitolato al Presidente F.M. Emmanuele Emanuele
Dal cilindro del Talent Prize quest’anno è nata un’altra magia: il Premio Speciale Emmanuele Emanuele per l’arte contemporanea. Ne siamo molto felici perché lo abbiamo proposto noi e perché di fatto cementa un rapporto di lunga data che lega il premio che ho fondato 11 anni fa, il Talent Prize appunto, a un uomo e a un’istituzione che come pochi altri danno un sostegno costante al mondo della cultura. Ma non è solo questo. L’istituzione del Premio Emanuele sotto l’egida del Talent Prize vuole essere un omaggio diretto a lui, il Professore dal curriculum lungo 60 pagine. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Barone di Culcasi, nobile dei Marchesi di Villabianca, professore universitario, avvocato cassazionista, economista, banchiere, esperto in materia finanziaria, tributaria ed assicurativa, saggista, sportivo di fama e presidente di non so quante istituzioni, è un uomo “contro”. La sua autonomia intellettuale ed economica gli consentono di dire sempre quello che pensa. E quello che pensa, che è quasi sempre la verità, molto spesso non piace a quelli che ascoltano e questo lo rende inviso all’establishment di destra e di sinistra. Noi siamo felici di aver dato vita a un premio che porta il nome dello storico presidente di Fondazione Roma perché lui, piaccia o no, è stato ed è l’uomo che ha dato sostegni concreti e costanti al mondo dell’arte, della sanità e dei bisognosi. E, si badi, la Fondazione Roma è quella che è, cioè un’istituzione benefica in grado di donare ogni anno aiuti per circa 60milioni di euro, non per grazia ricevuta ma proprio per le capacità del suo presidente.
Di Emanuele è infatti il merito per la trasformazione di una piccola fondazione, figlia di un altrettanto piccola cassa di risparmio, in una grande istituzione filantropica. Di Emanuele è il merito di aver felicemente e per tempo intuito che bisognava vendere le partecipazioni bancarie. Una scelta fondamentale alla quale si deve il grande patrimonio economico di Fondazione Roma. Di Emanuele è infine il merito di avere una gestione economica di rara efficienza. Insomma, al Prof. nessuno ha regalato niente e quello che ha fatto lo ha fatto perché l’uomo ha capacità imprenditoriali e visione strategica. Tuttavia non è per queste ragioni che sono felice di avergli proposto l’istituzione del Premio Emanuele. Mi dà molta più gioia sapere che attraverso il nostro premio lui sta in mezzo ai giovani, ai talenti emergenti. Quando gli mandiamo l’elenco dei partecipanti so che lui se li passa in rassegna uno ad uno e poi, come sempre, in piena autonomia fa la sua scelta. Ecco, mi piace averlo con noi in questa veste di scopritore di talenti perché è un ruolo che coglie la sua anima poetica, il suo essere un cacciatore di emozioni, il suo lato più intimo. Mi piace averlo coinvolto così perché le uniche volte che l’ho visto commuoversi è stato mentre parlava dei suoi genitori o mentre si trovava d’innanzi la grandezza del bello. E tra gli artisti che concorrono al Talent Prize di bellezza ce n’è in abbondanza.